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C’è bisogno di un’altra fiera dell’editoria? Forse no. Quello di cui c’è bisogno, a nostro parere, è uno spazio accessibile a tutti, ove confronto e pluralità possano dar vita a qualcosa di unico nel suo genere.
Liberi sulla Carta da anni lavora per garantire spazio all’editoria indipendente e al tempo stesso per aumentare la fruibilità dell’offerta culturale a un pubblico sempre più vasto.
Gli strumenti che Liberi sulla Carta utilizza sono noti: l’organizzazione di una fiera dell’editoria indipendente, che nel 2018 è arrivata alla sua decima edizione, e la realizzazione e distribuzione di LSC Mag, magazine che si occupa di editoria e letteratura e con il quale hanno collaborato a titolo gratuito alcune delle più interessanti firme del panorama letterario italiano.
Tante le iniziative legate alla fiera: dall’organizzazione di workshop di scrittura creativa alle discussioni pubbliche di libri, passando per dibattiti, presentazioni, spettacoli e concorsi letterari, ma una sola è la caratteristica che accomuna queste attività: la quasi totale gratuità dell’offerta.
Sostenere l’editoria indipendente significa anche non piegarsi alle (peraltro giustificabili) strategie commerciali di chi ha la necessità di “stare sul mercato”.
LSC è una “sacca di resistenza” nei confronti di questa logica, per cui si rifiuta di applicarne i princìpi.
Partecipare ai nostri corsi, assistere ai nostri spettacoli, incontrare gli scrittori che invitiamo, portare la propria casa editrice in fiera non può essere garantito solo a chi può permetterselo.
La crisi con la quale conviviamo da anni ha messo in ginocchio moltissime piccole case editrici di qualità, che, non va dimenticato, sono aziende che garantiscono oltre ad un contributo irrinunciabile alla pluralità e alla vivacità della letteratura italiana, anche posti di lavoro.
Stesse difficoltà incontrano le istituzioni, che hanno visto scendere la mannaia dei tagli soprattutto sulla voce “cultura”, in virtù del devastante e delirante principio secondo il quale “con la cultura non si mangia”.
La conseguenza naturale di tutto questo è la crescente difficoltà del gruppo che si occupa di LSC nel portare avanti il suo progetto, sinora sostenuto in maniera volenterosa ma assolutamente insufficiente dalle istituzioni.
La stessa rivista Letteraria LSC Mag è distribuita gratis e non gode di alcun finanziamento pubblico.
Siamo orgogliosi di aver costruito un circuito in grado di reggersi grazie all’aiuto dei tanti volontari, sulla collaborazione di amici editori e scrittori, sulle nostre capacità di coinvolgimento di quanti hanno aderito, nel corso degli anni, al progetto LSC.
Tutto questo però ha avuto un costo: la crescita iperbolica della manifestazione e gli standard qualitativi altissimi hanno sottoposto gli organizzatori a uno stress, anche economico, non più sopportabile.
Per far fronte a tutto ciò LSC aveva a disposizione due possibilità:
• la prima prevedeva l’aumento dei ricavi della fiera, ottenibile attraverso l’innalzamento della quota di partecipazione chiesta agli editori, forse la più bassa d’Italia per manifestazioni analoghe, con l’inevitabile conseguenza di selezionare gli stessi in base alla loro capacità di spesa. Tale scelta avrebbe comportato anche l’introduzione di un biglietto d’ingresso agli spettacoli della manifestazione, l’aumento dei prezzi agli stand enogastronomici, un costo d’iscrizione al workshop di scrittura creativa in linea con quelli organizzati altrove;
• la seconda possibilità, invece, implicava una scelta coraggiosa: continuare a essere noi stessi, non tradire lo spirito della manifestazione e anzi allargare la cerchia di quelli che volevano che LSC continuasse a vivere e crescesse ulteriormente.
Ovvio che la nostra scelta sia ricaduta sulla seconda opzione: ancora una volta, scegliemmo la via meno comoda, tanto per non perdere l’abitudine.
Ma per fare questo, LSC ha avuto bisogno dei suoi Amici: abbiamo salvato l’edizione 2014 del festival grazie ad una commovente maratona di crowdfunding, che ci ha permesso di raccogliere in rete quasi diecimila euro.
Adesso però, dobbiamo andare avanti, su basi sempre più solide: per questo abbiamo pensato di costituire un’associazione, denominata Amici di Liberi sulla Carta, nella quale annoverare i sostenitori della manifestazione. Lo scopo è quello di raggiungere ogni anno almeno cento soci sostenitori, cento persone che ogni anno decidano di iscriversi e sostengano questo spazio. Non è un numero facile da raggiungere, ma è decisamente esiguo rispetto a quanti, ogni anno, godono del lavoro di LSC.
I nostri sforzi per continuare a offrire uno spazio gratuito, inclusivo e culturalmente stimolante sono massimi. Abbiamo dato tantissimo a questo sogno e ci impegniamo a fare altrettanto anche in futuro.
Naturalmente non siamo obbligati a portare avanti questo esperimento culturale: puoi ritenere che di Liberi sulla Carta se ne possa fare a meno, e nessuno di noi potrebbe biasimarti.
Ma se pensi che invece Liberi sulla Carta sia un’occasione di confronto che merita di essere incentivata, dimostrale la tua amicizia, con un gesto che è poco più che simbolico, ma per noi importantissimo.
Puoi aderire secondo queste due modalità:
• socio ordinario (versando una quota associativa di dieci euro riceverai la tessera, il tuo nome sarà pubblicato fra i sostenitori)
• socio sostenitore, per Associazioni, Case Editrici o iscrizioni collettive (versando una quota associativa di trenta euro riceverai la tessera, una copia dell’antologia con i migliori racconti del premio Arthè, una delle T-shirt di Liberi sulla Carta, il tuo nome sarà pubblicato fra i sostenitori)
Ringraziamo quanti fra editori, scrittori, librai, lettori e Associazioni hanno già aderito a questa iniziativa. Gli amici si vedono nel momento del bisogno!
Per iscriverti tra gli “Amici di Liberi sulla Carta”, effettua un bonifico a
Intestatario: Associazione “Amici di Liberi sulla Carta”
Presso BCC Poggio Mirteto
Iban: IT19U0832773730000000001595
e segnalalo a info@liberisullacarta.it
E’ possibile anche acquistare le T-shirt di LSC (raffiguranti ritratti e citazioni di Jack Kerouac, David Foster Wallace, George Oerwell e Charles Bukowski) richiedendole allo stesso indirizzo mail.